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La Normativa per i pavimenti sportivi antitrauma
I pavimenti antitrauma all’interno della palestre nel rispetto delle norme europee
In fase di ideazione e scelta di qualsivoglia tipo di pavimento sportivo, si dovrà fare particolare attenzione e cautela a tutti i suoi componenti strutturali e di finitura, in particolare bisogna porre interesse alle seguenti caratteristiche: innanzitutto è bene ricordare che il pavimento sportivo va dimensionato e pensato in funzione e relazione a tutte le diverse tipologie di attività fisiche e non che si andranno a svolgere su di esso; è opportuno pertanto scegliere il prodotto in funzione dell’elasticità desiderata e dei carichi previsti su di esso; occorre definire in modo appropriato tutti i particolari che lo compongono, in particolare le zone di appoggio e di eventuale ancoraggio a terra degli attrezzi presenti.
Infine è importante ricordare che ogni sport richiede al pavimento specifici e differenti requisiti tecnici, funzionali, ambientali, di comfort e perchè no anche estetici che consentano che l’attività si svolga nel migliore dei modi (Vedi anche Pavimenti per palestre: quali scegliere e perché? )
La Normativa vigente sui pavimenti sportivi
Ma andiamo ad analizzare con attenzione quali sono le direttive e, nello specifico, le norme da seguire e rispettare obbligatoriamente: la principale norma in materia è sicuramente la UNI EN 14904 che disciplina e tratta le superfici multi-sport per interni, questa è la norma di riferimento per le pavimentazioni sportive, emessa dall’ente di unificazione italiano nel luglio del 2006.
Seppure la norma sia poco conosciuta e utilizzata, è fondamentale per realizzare superfici per il gioco della pallacanestro e per molti altri sport come pallamano, pallavolo, calcetto ecc; l’importanza di questa specifica norma è ancor più grande se si pensa che dal 2008 la marcatura CE di sopraccitate superfici sportive è stata resa obbligatoria.
Facendo un passo indietro per avere un quadro di riferimento completo possiamo dire che la precedente norma DIN 18032 risalente al 1982 si può definire la madre della nuova norma EN 14904.
Elenchiamo ora di seguito i vari e molteplici punti fondamentali della norma e soprattutto le prove a cui devono essere obbligatoriamente sottoposte le pavimentazioni sportive per ottenere la certificazione e la marchiatura: su tutti fondamentali sono i requisiti di attrito, assorbimento degli urti e le deformazioni verticali per tutelare al meglio i fruitori degli ambienti sportivi.
Ricordiamo che le misurazioni e le prove in loco possono essere eseguite a temperature e umidità diverse in funzione delle condizioni ambientali dell’impianto sportivo, nel cui caso la temperatura superficiale e l’umidità relativa devono obbligatoriamente essere registrate nel resoconto di prova.
Concetto importante è analizzare il comportamento verticale della palla, utilizzando una palla da pallacanestro, eseguendo un minimo di quattro prove più una prova ogni 500 m2 di area, l’altezza di rimbalzo relativa media deve essere pari a ±90% dell’altezza di rimbalzo sul calcestruzzo e nessun singolo risultato deve differire dalla media di oltre ± 3 unità.
Passiamo ora alla resistenza a carico rotante, questa proprietà è importante al fine di garantire che la superficie non sia danneggiata da attrezzature o sedili che possono essere mossi su di essa, la resistenza minima deve essere di 1500N, l’impronta residua massima deve essere di 0,5 mm sotto un regolo da 300 mm e dopo la prova non si deve osservare nessun danneggiamento riscontrabile.
Altro fattore è la resistenza all’usura, questa proprietà è essenziale al fine di garantire la vita utile prevista durante l’utilizzo, in particolare per le aree ad alto utilizzo come ad esempio le zone davanti alle porte dei campi che tendono a perdere materiale in conseguenza dell’erosione.
Passiamo alla classificazione di reazione al fuoco, il rivestimento per pavimentazione sportiva deve essere sottoposto a prova e la classe e la sottoclasse risultanti devono essere sempre dichiarate.
Altro parametro è l’emissione di formaldeide. Quando al prodotto sono aggiunti materiali contenenti formaldeide come parte del processo produttivo, questo deve essere sottoposto a prova e classificato in una della due classi: E1 o E2.
Passando oltre, la riflettenza speculare. Quando richiesta, la riflettenza speculare si misura utilizzando un angolo di 85° e il valore medio deve essere inserito nel resoconto, anche detta brillantezza speculare.
Resistenza all’impatto. Dopo il condizionamento per 14 giorni a una temperatura di 50 ±1 °C e successive prove a una temperatura di prova di 10 ±1 °C, utilizzando un tastatore con una massa di 800 g, non si devono presentare rotture percepibili, spaccature, separazioni degli strati o intaccature permanenti del provino, a eccezione del fatto che per le pavimentazioni sportive di legno l’intaccatura non deve essere maggiore di 0,5 mm.
Infine, ma non da ultimo, il grado di uniformità, requisito che può essere misurato esclusivamente sul posto, perché è un dato relativo alla costruzione complessiva piuttosto che di una proprietà specifica del solo elemento di rivestimento.
Il marchio CE
Infine parliamo della marcatura CE, divenuta obbligatoria e che indica che il prodotto è conforme a tutte le disposizioni comunitarie che prevedono il suo utilizzo: dalla progettazione, alla fabbricazione, all’immissione sul mercato, alla messa in servizio del prodotto fino addirittura allo smaltimento.
La marcatura CE disciplina quindi l’intero ciclo di vita del prodotto. La marcatura deve essere apposta prima che il prodotto sia immesso sul mercato europeo o messo in servizio.
Il Marchio CE è un contrassegno che deve essere apposto su determinate tipologie di prodotti dal fabbricante stesso che con esso autocertifica la rispondenza e la conformità ai requisiti essenziali per la commercializzazione e utilizzo nell’Unione Europea.
Considerazioni per il progettista di pavimenti sportivi
Il progettista che prevede di installare una pavimentazione sportiva in parquet deve anche tenere presente che in Italia è in vigore una legge che prevede per tutti i materiali una scheda identificativa di prodotto.
La scheda tecnica di identificazione del prodotto, deve essere conforme alle disposizioni di legge.
Infine ma non da ultimo, si consiglia in capitolato, di descrivere tutte le caratteristiche tecniche dei materiali e la corretta esecuzione delle opere da eseguirsi, compresi i singoli passaggi relativi alla preparazione, posa in opera e finitura della pavimentazione sportiva.