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Parchi giochi in Danimarca
Scopri i migliori parco giochi della Danimarca
Uno stereotipo comune sulla Danimarca, come del resto su altri paesi scandinavi, è quello di raccontare con molta semplificazione di un paese “felice”, soprattutto grazie all’adozione del modello sociale scandinavo e dei benefici sulla società diffusa, conseguenti ad un ottimo funzionamento del servizio pubblico. Tuttavia succede sovente di sentire raccontare anche l’opposto stereotipo, che delinea una profonda tristezza nella popolazione causata da una minore presenza durante il giorno della luce solare, da una generale sottomissione all’autorità, e dai malefici (in quest’ottica) generati dalla “regola” e dall’”ordine”.
Di certo c’è poca conoscenza in Italia sui paesi scandinavi; molto pregevole e controtendenza è il lavoro culturale svolto da case editrici come Iperborea e da quelle non poche opere cinematografiche che pongono l’attenzione sulla realtà di questi paesi, come il recente film documentario La teoria svedese dell’amore (2015) diretto da Erik Gandini.Per chi fosse interessato ad un approfondimento di questi temi, suggerisco la lettura dei libri facilmente acquistabili in rete del Prof.Paolo Borioni, storico e insegnante all’Università La Sapienza di Roma ed alla KUA Copenhagen University.
Vorrei però focalizzare il nostro discorso nello specifico sulla Danimarca e sul tema che più ci interessa: quello relativo alla qualità dei parco giochi.
La Danimarca, presente nell’Unione Europea sino dal 1973, secondo un accurata ricerca scientifica dell’Università del Leicester (Psychologist Produces The First-ever ‘World Map Of Happiness, pubblicata sull’autorevole rivista ScienceDaily nel 2006), risulta ad oggi essere “il paese più felice del pianeta”. Grazie ad un accumulo di ricchezze (materiale, istituzionale, organizzativa e concettuale), il paese si è distinto anche nella realizzazione di parchi giochi e a tema, tra i più innovativi e suggestivi del mondo.
La realizzazione di parchi giochi innovativi ha molto a che vedere con l’educazione dei bambini, e più in generale con lo spazio che viene dato da una determinata società alle tematiche dell’infanzia; anche in questo senso la Danimarca è uno dei paesi più evoluti del mondo. Tra le chiavi interpretative del successo danese nell’educazione dei bambini c’è il valore che viene dato al “gioco libero”, inteso come teoria educativa sino dagli anni ’70 dell’800.Questa modalità di gioco si è mostrata tra le più adatte a sviluppare dinamiche relazionali tra bambini attraverso il lavoro di squadra (senza la partecipazione diretta dei genitori) favorendo l’empatia ed il rispetto dell’altrui valore, a far crescere l’autostima e ad allontanare i danni dello stress infantile. Per un’analisi dettagliata della qualità della vita infantile in Danimarca e del buon funzionamento nella relazione tra genitori e bambini, può essere utile la lettura del libro Il metodo danese per crescere bambini felici (Newton Compton Editori) di Jessica Joelle Alexander (giornalista laureata in psicologia) e Iben Dissing Sandahl (psicoterapeuta).
Parco giochi Giardini di Tivoli di Copenaghen
Tra i più rinomati e significativi parchi di divertimento del mondo ci sono i Giardini di Tivoli di Copenaghen, che risalgono al 1843. In origine questo pionieristico parco, voluto da Georg Carstensen (1812 – 1857) con il consenso del Re Cristiano VIII (1786 – 1848), si trovava localizzato in un’area fuori città accessibile attraverso la Porta Occidentale; con i successivi interventi urbanistici, oggi il parco si trova inglobato al centro di Copenaghen arricchendo di particolare suggestione la già rinomata bellezza della città. Delle sue origini ottocentesche è rimasta intatta l’atmosfera, pure adeguata al completo rinnovo di ogni tecnologia per la messa in sicurezza delle attrezzature. Come usava nella cultura eclettica dell’epoca, i Giardini di Tivoli offrono una molteplice varietà di attrazioni che includono stili e aree geografiche differenti; tra le attrazioni storiche ci sono le montagne russe in legno originali del 1914 (che andarono a sostituire quelle ormai obsolete del 1843), ancora funzionanti, le più antiche montagne russe ad oggi in funzione.
Dunque l’aspetto generale dei Giardini di Tivoli ha conservato molte tracce delle origini; la forma degli edifici è prevalentemente quella delle vecchie fortificazioni, così il lago è rimasto intatto nella posizione dell’antico fossato che circondava la città di Copenaghen; anche l’ingresso principale con il suo maestoso portale è lo stesso, ed è perfettamente conservato.
Tra gli edifici più famosi e meglio preservati, abbiamo il Teatro della Pantomima, costruito in perfetto stile cinese, dove, quando avviene sul proscenio la rappresentazione teatrale, il pubblico prospiciente siede comodamente all’aperto. Di notevole interesse è il sipario meccanico a forma di coda di pavone, ancora funzionante. Un posto di rilievo ai Giardini era dato anche alla musica; esisteva un direttore musicale, Hans Christian Lumbye (1810-1874), che componeva valzer originali da eseguire nelle sontuose sale da ballo in stile arabo o orientale; ancora molto attiva oggi è l’Orchestra Sinfonica dei Giardini di Tivoli.
Di notte i Giardini erano illuminati da un’infinità di lampadine colorate che andavano a riflettersi sul lago; spesso le serate venivano vivacizzate con spettacolari fuochi d’artificio che attualmente vengono proposti per i turisti nei fine settimana.
L’origine di questi parchi, come già descritto in questa sede in un precedente articolo (I più bei Parchi giochi italiani tra storia, arte e suggestioni) risale agli esempi di “giardini delle delizie” italiani. Georg Carstensen, che era militare in carriera ed editore, aveva viaggiato molto per l’Europa e a Copenaghen aveva realizzato il suo sogno, a metà tra utopia e progetto redditizio dal momento che il parco fu sino dall’inizio concepito con ingresso a pagamento. Tra i molti ammiratori dei Giardini ci fu anche Walt Disney, il quale si rifece a questo modello di parco per realizzare Disneyland.
Un’ episodio saliente nella storia del parco che spesso viene a proposito ricordato, è quello relativo alla distruzione di edifici ed installazioni ad opera di simpatizzanti nazisti (Il paese durante la Seconda Guerra Mondiale era stato occupato dalla Germania nazista).Il 24 giugno del 1943, di notte, questi entrarono segretamente nei Giardini di Tivoli, facendo esplodere bombe incendiarie posizionate nei teatri degli edifici più maestosi. Ma grazie all’orgoglio della popolazione di Copenaghen, in tempi ridottissimi vennero ricostruiti tutti gli edifici danneggiati, cosicché il parco poté in tempi brevi essere nuovamente aperto al pubblico.
Finora abbiamo descritto aspetti relativi alla storia dei Giardini ma il notevole successo attuale di questo parco è dovuto alla capacità di stare al passo con i tempi grazie ad un’oculata gestione da parte della società che detiene le quote di maggioranza, Tivoli A/S.
Le politiche strategiche, oltre a mostrare attenzione agli aspetti commerciali, non tralasciano l’offerta di proposte di carattere culturale.
Da tempi recenti inoltre il parco, tramite accordi con la municipalità di Copenaghen, si è adeguato alle energie rinnovabili alimentando tutte le attrazioni e le luci con energia pulita prodotta dal vicino parco eolico di Advedore, di proprietà della società danese Dong Energy.
Nørrebroparken di Copenaghen
Sempre nella città di Copenaghen, possiamo trovare un altro parco che ci introduce al secondo argomento di cui voglio trattare: il Nørrebroparken di Copenaghen. Questo giardino urbano con alberi di grandi dimensioni nasce negli anni ‘30 nell’area della vecchia stazione a seguito dello smantellamento della ferrovia; verrà poi ristrutturato una prima volta nel 2007 e ad oggi sono presenti lavori in corso, con riapertura prevista nel 2018 (il paese non è immobilizzato nella politica dei lavori pubblici). Al suo interno il parco ospita una delle prime installazioni di giochi della nota società danese di Design, Monstrum (www.monstrum.dk), specializzata in parchi giochi a tema. Nello specifico, il tema che qui viene trattato è quello della leggenda del Triangolo delle Bermude che qui si compone di un relitto aereo spezzato in due parti, dalla parte posteriore di un galeone in corso di affondamento; da scivoli, altalene, una balena, una nave di salvataggio e molto altro ancora: elementi che vanno a comporre una storia e che divengono liberamente fruibili dalla fantasia di bambini e adulti.
In questa mirabolante realizzazione sono già presenti molte delle caratteristiche che identificano i lavori di questo team danese di progettisti-costruttori, capaci di ideare e realizzare alcuni tra gli esempi più notevoli di parchi giochi contemporanei. Come in ogni progetto del gruppo, si parte da un’attenta analisi delle richieste del cliente, che porta all’elaborazione creativa di un’idea tematica; si procede poi con disegni in forma di schizzo per uno studio sulle possibilità formali e sulla fattibilità dell’idea. Molto importante è il successivo passaggio di visualizzazione del progetto attraverso l’uso di evoluti software di modellazione tridimensionale; a cui segue la realizzazione di accurati elaborati tecnici definitivi. La fase costruttiva delle attrezzature previste è seguita dal laboratorio artigianale della società, avvantaggiando così un corretto svolgimento del processo e il controllo sulla conformità al progetto. La fase finale del processo sarà la consegna in situ delle installazioni, il montaggio e il fissaggio delle stesse; Monstrum segue ogni passaggio sino alla consegna, offrendo di fatto un servizio “chiavi in mano”.
La peculiarità di questi progetti, che consigliamo di visionare sul web in mancanza della possibilità di una visita in Danimarca, è l’invenzione formale spesso strepitosa, l’ingegno nella costruzione dei manufatti che si accompagna ad una mirata attenzione al mondo dell’infanzia allineata alle più recenti teorie, il rispetto assoluto delle normative sulla sicurezza, ed infine una sensibilità progettuale che tiene sempre conto delle tematiche sostenibili nel pieno rispetto ambientale. La chiave del successo di Monstrum e dei suoi allestimenti di fantastiche strutture per bambini che vanno a ridefinire lo scenario contemporaneo dei parchi gioco, dipende dunque da una stretta ed efficace collaborazione tra differenti competenze e abilità artigianali; attualmente il team è composto da artisti, scenografi, designer, falegnami, ingegneri e operai, oltre ai due fondatori: Ole B. Nielsen e Christian Jensen. Tra gli elementi alla base della qualità della loro ricerca c’è anche un’attenzione finalizzata allo sviluppo delle capacità motorie del bambino, stimolandone e favorendone una corretta attività fisica.
Le aree del gioco, inoltre, vengono pensate per soddisfare le esigenze di ogni fascia di età, creando un’interazione tra bambini di età diverse e prevedendo, dove necessario, la fruibilità anche da parte dell’adulto accompagnatore. Per i bambini più grandi sono previsti percorsi che favoriscono la velocità e l’arrampicata, come nell’elemento tipico della casa sull’albero; viene sempre tenuta in considerazione infine la questione dell’accessibilità per i bambini portatori di handicap.
A supporto di una intelligenza creativa con punte di eccellenza, ogni singola attrezzatura non tralascia una corretta valutazione sulla sicurezza, con la massima attenzione al controllo dei non pochi elementi di rischio insiti in questa categoria di progetto.
I giochi soddisfano i requisiti della normative europea sul tema: EN 1176/77. Monstrum caldeggia inoltre con ogni cliente l’assunzione di una figura professionale indipendente con il ruolo di ispettore della sicurezza, atta a stilare periodici rapporti di controllo. Nel caso di ammaloramento o difetto,viene garantita la sostituzione e la riparazione entro cinque anni di ogni componente di un’attrezzatura. Tutte le attrezzature progettate sono realizzate prevalentemente con legno sostenibile dI Robinia Hartwood e legno compensato di Okoumé certificato PEFC, il più grande sistema di certificazione forestale del mondo), Nordic SUPER LEGNO ™ e FSC; questi materiali hanno una durata già alta a contatto con il terreno ( 25/40 anni ), da cui spesso vengono separati tramite parti in acciaio zincato. La finitura a vernice del legno si compone invece di acqua e protettivo per esterno del tipo Flügger Tex Dækkende.