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Pavimentazione bordo piscina: quale scegliere e perché?

Perché scegliere un pavimento bordo piscina di qualità?

pavimentazione piscina

La pavimentazione per il bordo piscina non è sempre una scelta semplice e scontata, soprattutto quando si cerca di unire praticità ed estetica. Ottenere un risultato che garantisce una buona resa visiva, ma anche un risparmio economico, è operazione da non sottovalutare.

Quale tipologia di materiale è più adatta per la pavimentazione del bordo piscina tenendo conto di armonia, praticità ed economia?

I pavimenti per piscina sono uno di quegli oggetti su cui è importante riflettere attentamente al momento dell’acquisto e della posa in opera. Un aspetto su cui è sempre bene porre attenzione è quello della varietà sempre crescente di pavimentazioni presenti sul mercato.

Materiali innovativi per i bordi piscina

Fino a qualche tempo fa, i bordi piscina non erano arredati nel modo corretto, spesso si verificavano problemi importanti come l’umidità o il rischio elevato di scivolamento. Grazie all’attuale tecnologia, il mondo dei pavimenti per piscine ha compiuto passi da gigante e sono stati realizzati materiali dalle sorprendenti prestazioni che uniscono estetica e affidabilità.

Tempo fa era inusuale che il legno venisse utilizzato per pavimentare le aree esterne o addirittura i bordi delle piscine; oggi, sono stati creati listoni o piastrelle con un legno innovativo, diventando ideali per tutti quegli edifici forniti di piscina.

Prima di elencare alcuni materiali innovativi, è bene ricordare che i pavimenti per piscine sono soggetti a sollecitazioni meccaniche rilevanti, come il trascinamento ed il calpestio ed infine l’aggressione di agenti avversi come il cloro o la salsedine.

Analizziamo ora alcuni esempi di prodotti presenti sul mercato con le loro caratteristiche basilari: Decking o legno composito, il Wpc, la Resina drenante.

Il pavimento per piscina in decking o legno composito

Il “Decking” è a tutti gli effetti legno, quindi un prodotto che riesce ad essere elegante ma al tempo stesso è quello che maggiormente ha bisogno di manutenzione ordinaria e cura. Diverse le essenze tra cui scegliere, come il kebony, il teak, l’iroko, il garapa, l’ipè o il frassino. Ugualmente il parquet bambù, che somiglia molto ai decking, soprattutto in virtù del fatto che stiamo parlando di una pianta che vive nell’acqua, e quindi nel caso di pavimento per il bordo piscina ideale per contrastare problemi di umidità ed è assicurata la resistenza.

Per quanto riguarda le fasi di preparazione e produzione, qualsiasi tipologia legnosa dovrà passare attraverso determinati processi di lavorazione per poter essere utilizzata e avere una solidità, i decking dovranno essere testati per diversi mesi alle intemperie, in modo che il legno possa affrontare al meglio tutte le modificazioni climatiche.

Altro aspetto da tenere in considerazione è quello della manutenzione ordinaria, che si traduce in un passaggio di olio sulle superficie almeno ogni sei mesi.

Utile sottolineare anche piccoli svantaggi, infatti con il passare del tempo, il legno ha una sua spiccata tendenza a cambiare tonalità e tirare verso il grigio, ma c’è comunque la possibilità di potergli regalare un nuovo colore con un processo di levigazione.

Il legno composito, studiato per i bordi delle piscine, resiste a tutte queste situazioni e si presta egregiamente al ruolo che gli viene dato, anche con il trascorrere del tempo, la sua bellezza rimane del tutto intatta.

Il legno è da sempre considerato un elemento naturale che trasmette una sensazione di serenità e benessere: è una materia viva e adatta per creare luoghi accoglienti dove coniugare naturalità, funzionalità e ricercatezza. A bordo piscina, sul terrazzo, negli spazi aperti, nei parchi o nei giardini pubblici, il legno può rappresentare la pavimentazione meno invasiva  con il contesto naturale, con il valore aggiunto di notevoli potenzialità di espressione. La scelta del legno per pavimentazioni esterne permette inoltre di evitare complicati, oltre che costosi, lavori di fondamenta a favore di una costruzione semplice e veloce che non richiede lavori di manodopera pesante.

WPC pavimento bordo piscina

Il WPC

Il WPC è uno dei materiali più richiesti; deriva dalla combinazione del legno polverizzato proveniente dagli scarti della lavorazione industriale, combinato con un particolare polimero. Da questa innovativa unione nascono listoni e piastrelle molto simili al legno naturale, ma con un’ineccepibile resistenza all’usura.

Il WPC (Wood and Plastic Composite), scendendo nello specifico, è un materiale che vede due elementi principali nella sua composizione: un primo materiale termoplastico ed un secondo tipo vegetale che deriva, a sua volta, dalla lavorazione di diversi altri materiali (come fibre vegetali inerti e/o materiale plastico riciclabile).

Questo materiale risulta tra i più amati perché capace di resistere all’azione dei funghi e dei licheni e soprattutto non marcisce, nonostante la sua vicinanza all’acqua.

Inoltre, questi pavimenti per piscine, non subiscono nessuna variazione di colore come invece detto in precedenza accade per il legno naturale e non si scheggiano prerogativa basilare per l’incolumità di coloro che procedono a piedi scalzi.

Infine è economicamente vantaggioso sia per lo stoccaggio che per i costi di produzione più bassi.

Al contrario del vero legno, i pavimenti per piscine non hanno bisogno di una manutenzione costante e ripetuta con trattamenti periodici con oli o con sostanze specifiche.

Da ricordare anche l’ecosostenibilità, questo materiale infatti è compatibili al 100% con l’ambiente che ci circonda perché non rilascia alcun tipo di sostanza tossica. Il prodotto è infatti a tutti gli effetti classificato come riciclabile.

Pavimentazioni per piscine in Resina Drenante

Si tratta di un materiale che si discosta totalmente dagli esempi visti precedentemente come il Decking e il WPC. La resina drenante per la pavimentazione del bordo piscina è formata da due materiali che vengono mescolati, la resina e i ciottoli di marmo.

Questo composto consente di ottenere una pavimentazione di buon impatto visivo ma che ha due caratteristiche principali: drenaggio e resistenza, permettendo di evitare che l’acqua ristagni sulla superficie evitando lo scivolamento dei fruitori.

Sul mercato la troviamo di diversi colori e varie granulometrie in modo da poter essere integrata alle diverse tipologie di arredamento.  Altro suo importante pregio è l’estrema duttilità, che ci consente di avere una pavimentazione personalizzata con diverse decorazioni e svariati disegni.

La sua manutenzione ordinaria è semplicissima e praticamente inesistente, basta infatti pulire il pavimento con l’acqua.

Il materiale infine non subisce mutamenti di colore dovuto al tempo e alle intemperie.

La posa in opera dei pavimenti per piscine

Benché la posa in opera delle piastrelle o dei listoni in legno composito sia facilissima, è consigliato affidarsi ad operatori specializzati.

Gli elementi o le resine devono essere fissati sempre ad una giusta pendenza in modo da permettere il corretto deflusso delle acque nei pozzetti o negli scarichi fognari. La scelta dei pavimenti per bordo piscina non va sottovalutata, deve infatti rispondere a canoni di sicurezza, igiene e semplicità nella posa in opera. Non meno importante, va valutato anche il risultato estetico finale.

L’aspetto estetico avrà una valenza più spiccata se ci riferiamo ai pavimenti per piscina piuttosto che al fondo della piscina stessa, laddove le scelte sono comunque più limitate e circoscritte.

L'autore

Arch. Roberto di Donato

Ho conseguito la Laurea Magistrale in Architettura presso la Facoltà “G. d’Annunzio” di Pescara, precedentemente diplomato Geometra presso l’ I.T.G. di Teramo. Successivamente ho avuto la possibilità di vivere appassionanti esperienze di formazione, presso diversi studi di architettura della regione. Professionalmente ho spaziato dall’allestimento d’interni alla progettazione esecutiva di opere pubbliche e private.Da sempre impegnato in concorsi di idee, architettura e design.

Nel corso degli anni ho partecipato a numerosi viaggi di studio in Italia ed Europa, per approfondire e fotografare le principali emergenze architettoniche presenti; sostenitore del FAI e membro attivo di Legambiente. Appassionato di fotografia, web writing e social media.

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