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Arredo Urbano, come può cambiare l’urbanistica tattica
Urbanismo tattico a servizio delle città o quartiere per migliorare gli spazi pubblici
L’urbanismo tattico è un approccio diversificato al fare urbanistica più comunemente inteso, è una metodologia applicabile alla progettazione e riqualificazione degli spazi pubblici, in particolare interviene sullo spazio pubblico grazie al coinvolgimento della cittadinanza, utilizzando interventi temporanei e a basso costo.
L’urbanistica tattica si basa su un processo aperto, sull’uso efficiente delle risorse e sulle potenzialità nascoste nell’interazione sociale, allo stesso modo però è anche una risposta al normale processo di pianificazione e di sviluppo degli spazi comuni delle città.
Per i semplici cittadini rappresenta un modo immediato per riappropriarsi o per riprogettare parte dello spazio pubblico, per riconquistare spazio pubblico e destinarlo alle persone, ai bambini ed allo stesso tempo toglierlo al degrado e all’abbandono.
L’urbanismo tattico permette di realizzare dei progetti di modifica dello spazio pubblico di carattere sperimentale e con un alto valore comunicativo.
Cos’è l’urbanismo tattico?
Non esiste una definizione precisa in grado di spiegare cosa effettivamente voglia dire “urbanistica tattica”, tuttavia esistono alcune azioni, strategie e politiche che possono essere ricondotte a questo termine.
Le politiche pubbliche e in particolare la pianificazione territoriale hanno visto anni in cui l’unico decisore era l’architetto-urbanista che con la sua idea di piano o di progetto calava dall’alto un intervento per modificare una porzione di città, uno spazio pubblico o una strada senza consultare i cittadini e gli abitanti del luogo.
Questo approccio nel corso degli anni ha creato uno scollamento con la città, instaurando attrito tra cittadini, politici e progettisti.
Esistono diverse forme di urbanismo tattico:
- azioni dal basso non regolamentate,
- azioni dall’alto decise dall’amministrazione comunale e dai tecnici o delle vie di mezzo che vedono il supporto della politica locale e il coinvolgimento dei cittadini e del territorio.
Da queste definizioni possiamo trarre alcuni aspetti comuni e condivisibili.
L’urbanismo tattico può essere una soluzione per creare nuovi spazi, aiutando quindi la progettazione di nuovi interventi nella fase preliminare oppure può essere usato per “sanare” e quindi rinnovare alcuni spazi che col tempo hanno perso configurazioni e funzioni.
Molti sono i casi studio che mostrano che questo tipo di soluzioni a piccola scala, l’evoluzione del Tactical Urbanism in alcune città degli Stati Uniti consolida alcuni aspetti legati alla recente propensione delle persone di tornare a vivere nelle grandi città.
L’urbanismo tattico viene discusso come una sintesi di azioni comunitarie e di una progressiva sperimentazione, promuovendo pratiche di progettazione urbana e di collaborazione attraverso programmi e progetti temporanei che vengono continuamente sottoposti a verifica e valutazioni.
Il principio è quello di sviluppare una serie di interventi in grado di innescare un processo di moltiplicazione degli effetti.
Questo approccio dimostra, a differenza dei grandi masterplan, che per incrementare la qualità degli spazi pubblici non è necessario spendere ingenti somme di denaro.
Spesso questi progetti sono frutto della diretta partecipazione dei cittadini nella creazione e riattivazione del loro quartiere, ma anche attraverso il lavoro svolto da associazioni e amministratori locali, collettivamente dimostrano che alcune soluzioni temporanee e a basso costo possono creare e sviluppare un cambiamento di lungo periodo.
A chi è rivolto l’urbanismo tattico?
L’Urbanismo Tattico è rivolto a differenti e svariate figure: in primis ci sono gli amministratori pubblici, è infatti una strada percorribile per realizzare buone pratiche in tempi rapidi, per gli abitanti invece è un modo per rivendicare, riorganizzare o trasformare gli spazi pubblici dismessi, per le imprese è un mezzo per testare l’efficacia delle soluzioni che intendono adottare, per i progettisti è un modo per promuovere nell’immediato la qualità urbana della città e mostrare che è possibile progettare davvero le trasformazioni urbane con gli abitanti.
Milano, arredo urbano e urbanismo tattico
L’esempio di Milano è perfetto per capire fino in fondo di cosa parliamo.
Sta nascendo tra via Venini e via Spoleto una nuova piazza, nel quartiere milanese ormai conosciuto come Nolo. Qui l’arredo urbano formato da panchine, vasi e una colorazione particolare dell’asfalto, sulla base delle regole dell’urbanistica tattica darà sicuramente nuova vita a questi spazi pubblici. L’intervento è stato realizzato in un quartiere dove c’è molto malcontento.
L’intervento consiste nell’inserimento di fioriere, rastrelliere, tavoli e panchine per la sosta ed infine anche l’impersonale slargo viabilistico tra le vie Spoleto e Venini, si appresta ad entrare nel progetto “Piazze aperte” del Comune.
Il risultato sarà un’area che potrà essere fruita dagli alunni della fronteggiante scuola e dagli abitanti della zona.
La neopiazza è infatti la prossima “vittima” degli interventi di “urbanistica tattica” che hanno già interessato Dergano, Angilberto II e Porta Genova.
Oltre alla dotazione di un nuovo arredo urbano attorno alla neo piazza ci sarà una riorganizzazione della viabilità con l’obiettivo di garantire la continuità ciclabile con la sperimentazione della Zona 30.
Altri interventi di urbanistica tattica negli ultimi mesi hanno migliorato visibilmente la vivibilità di alcuni spazi pubblici: piazza Gasparri, piazza Santa Rita da Cascia e via Abbiati rigenerata grazie al patto di collaborazione per la cura condivisa dei beni comuni siglato tra il Comune e alcune associazioni”.